È di ieri la notizia dell’adolescente suicida in provincia
di Padova. Nadia, quattordicenne, si è tolta la vita gettandosi da un hotel
abbandonato.

Stamane ne hanno parlato anche a Radio DeeJay. Qui potete ascoltare il mio intervento, in cui parlo dell’argomento con Linus e Nicola Savino nella puntata di DeeJay chiama Italia di oggi 12 febbraio.

Stamane ne hanno parlato anche a Radio DeeJay. Qui potete ascoltare il mio intervento, in cui parlo dell’argomento con Linus e Nicola Savino nella puntata di DeeJay chiama Italia di oggi 12 febbraio.
Il suicidio di una ragazza così giovane è sempre terribile, ma c’è un motivo se questa particolare notizia ha avuto tanta risonanza mediatica e sta rimbalzando tra giornali e trasmissioni. Nadia era iscritta sul social network Ask.fm nel quale, pare, avrebbe pubblicato foto dei tagli che si infliggeva, e parlato del suo stato emotivo e delle proprie intenzioni suicidarie. Altri utenti le hanno risposto con insulti e provocazioni, augurandole anche la morte, e spingendola ad attuare i suoi propositi.
E lei non ha retto.
Subito si è scatenata la bagarre di opinioni e di proposte
risolutive. C’è chi incolpa i genitori, chi la società… ma un grido si è levato
a gran voce: Ask.fm deve essere chiuso.
Ma io mi chiedo: non sarebbe un po’ come chiudere le
autostrade perché c’è chi guida ubriaco?
Si, perché il punto non è il sito.
Il punto è che una
ragazzina gonfia di dolore non ha ritenuto di appoggiarsi a nessuno, né alla
famiglia, né agli amici, ma è andata a sfogarsi su un social network. Il punto
sono gli altri utenti, incapaci della minima empatia, e lontani anni luce dalla
comunicazione, quella vera, che hanno saputo soltanto scaricare odio attraverso
una tastiera. Il punto è che adesso il mondo ha un’altra coppia di genitori
disperati che non dormiranno più chiedendosi cosa avrebbero potuto fare o non
fare.
Questo è il punto.

Purtroppo il bullismo è sempre esistito, e allora che si fa?
Chiudiamo la scuola perché c’è un bullo che picchia i compagni? O cerchiamo di infondere
nei nostri figli la fiducia in se stessi, crescendoli nel rispetto e nel
dialogo? Non intendo solo i genitori con i loro singoli figli, ma tutti noi. Tutti
noi adulti abbiamo una precisa responsabilità nei confronti degli adulti di
domani.
Ora probabilmente qualcuno penserà: eccola, la solita
psicologa new age, che inneggia alla fiducia in se stessi come panacea di tutti
i mali. Piuttosto chiudiamo tutti i siti e i social network, e abbiamo risolto.
No.
Perché nella vita uno che ti dice “fai schifo, il mondo
starebbe meglio senza di te, muori” si può sempre incontrare. Il problema è che
Nadia, leggendo parole come queste, non ha chiuso il PC, non è andata dalla
madre a dire “c’è un idiota che mi insulta”, non ha segnalato l’abuso. No.
Nadia probabilmente ha pensato “è vero, faccio schifo e
starebbero meglio senza di me.”
Questo è il problema.
Proprio ieri si è tenuto il Safer Internet Day, è il
sottotitolo dell’evento è stato “Let’s create a better internet togheter”.
TOGHETER. In un mondo dove la solitudine avvelena, “insieme” è una bellissima
medicina.
Voi cosa ne pensate? Che idea vi siete fatti della faccenda?
Nessun commento:
Posta un commento