Ricordate quel vecchio spot del dentifricio che inneggiava
alla prevenzione al grido di “prevenire è meglio che curare”? I dentisti ci
sono arrivati prima di noi, ma non angustiamoci, e riflettiamo un attimo su
quanti colleghi conosciamo che lavorano in ambito preventivo. Nel precedente
articolo “Riappropriamoci della psicologia!” ho accennato a tre campi in
particolare: la scuola, i corsi preparto e la formazione.
Guardiamoli un po’ più da vicino: lo psicologo scolastico è
molto utile sia per gli allievi sia per il personale, nella prevenzione e
gestione dei conflitti o di fenomeni purtroppo diffusi come il bullismo,
nell’orientamento, nell’ambito dei bisogni educativi speciali, e in tanti altri
aspetti. Ancora oggi la maggior parte delle scuole non ha attivato neanche lo
sportello-ascolto per i propri studenti e non si avvale della collaborazione di
uno psicologo scolastico, nonostante le esperienze positive degli istituti che
lo hanno fatto. A ciò si aggiunge un vuoto legislativo: in Europa lo psicologo
scolastico è previsto per legge, in Francia lavorano 8000 psicologi scolastici!
Nonostante le numerose proposte di legge, in Italia lo psicologo scolastico non
è ancora una figura istituzionalizzata. Dunque, in quelle poche scuole in cui è
attivato uno sportello, non è detto che si trovi uno psicologo: spesso si
tratta di sportelli CIC gestiti da insegnanti interni che, quando va bene, sono
pedagogisti o educatori, oppure sono gestiti da sociologi, counselor, etc.
Quale gioia trovare uno psicologo ad uno sportello ascolto! E quanto gaudio
quando scopriamo che lo psicologo in questione non è un tirocinante, un
dottorando o un volontario, ma un professionista riconosciuto e per ciò
retribuito! Ma si tratta di poche gocce nell’oceano.
I corsi preparto: oggi chiamati più correttamente corsi di
preparazione alla nascita. Perché è così importante la dicitura? Perché
“pre-parto” pone l’accento sul momento del parto, un momento sicuramente carico
di vissuti emotivi ma sostanzialmente di competenza medica. Ecco dunque i corsi
preparto gestiti interamente da ginecologi. La presenza di un medico ad un
corso del genere è giusta? Assolutamente si! È sufficiente? Assolutamente no! La
definizione “preparazione alla nascita” porta con sé un significato molto più
complesso, di elaborazione da parte della coppia (e quindi non solo della donna
che partorirà) della fase del ciclo di vita che sta affrontando, dunque non
solo le informazioni mediche, per cui un ginecologo è indispensabile, ma anche
informazioni di accudimento (e qui sono fondamentali i pediatri e i
puericultori), e soprattutto uno spazio di formazione e di contenimento
relativo al vissuto emotivo prenatale e postnatale e ai cambiamenti relazionali
di tutti i soggetti coinvolti. Anche qui, dunque, la parola d’ordine dovrebbe
essere “team multidisciplinare”, e gli psicologi dovrebbero occupare un ruolo
centrale e di coordinamento.
La formazione: gli psicologi sono esperti di comunicazione,
e hanno competenze trasversali che gli consentono di poter sviluppare e
ampliare ulteriormente la propria formazione in sensi sempre più specialistici
e in settori più variegati. Tutto ciò fa dello psicologo una figura elettiva
nel campo della formazione, ed un’adeguata formazione significa prevenzione.
Tuttavia, sempre più spesso nei corsi di formazione (ad esempio corsi sulla
gestione delle risorse umane, sulla comunicazione, sull’empowerment aziendale,
sul sostegno alla genitorialità) si trovano formatori provenienti da altre
discipline.
La prevenzione, in qualsiasi settore, significa maggiore
benessere e, cosa importantissima, minore spesa economica per lo Stato. Basti
pensare alle situazioni in cui è stato sperimentato lo psicologo di base e al
risparmio sulla spesa farmaceutica che ne è derivata.
Viene da pensare a tutta una serie di interessi esterni a
che la situazione non cambi, ma c’è da chiedersi anche quanto abbiamo fatto
finora noi psicologi per modificare tale situazione e mostrare la necessità e
l’opportunità della nostra presenza in questi campi. C’è molto lavoro da fare e
la strada è lunga ma non dobbiamo arrenderci.
Voi cosa ne pensate?
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